Francesco Guasti e Johnson Righerira: l' estate non finisce mai
Lo abbiamo applaudito a Olevano Romano il 2 settembre in un bellissimo concerto del suo “L’Universo Tour”, ma Francesco Guasti è tornato in sala di incisione per una sorpresa che ha il sapore della nostalgia. Non a caso, il tema della 44° Sagra del Cesanese è stato proprio quello del dialogo tra presente e passato, dell’incontro tra diverse generazioni, della riscoperta delle tradizioni e degli slanci verso il futuro.
Era l'estate del 1985 quando in radio, in tv, in classifica e nei juke-box imperversava un solo ritornello "L'estate sta finendo... e un anno se ne va". Da allora sono passati 32 anni e quello che sembrava un semplice motivetto "usa e getta" è ancora li, presente e puntuale come ogni fine estate...
Francesco Guasti, terzo posto nella sezione Giovani all'ultimo festival di Sanremo con il brano “Universo”, ha deciso di rivisitare questo "tormentone estivo" insieme a Johnson Righeira.
«L'estate sta finendo è un brano che tocca nell'intimo, un testo universale: ci ricorda che ogni situazione, sentimento, stato d'animo hanno un inizio ed una fine. Per questo i miei live terminano con questa canzone. Non una scelta casuale: quando scendo dal palco è un po' come se l'estate, quel momento magico, finisse. Uno stato d'animo, appunto, che vivo ogni volta e che ho trovato rappresentarmi in questo pezzo - continua Francesco- Oltretutto la nuova veste che abbiamo dato al brano piace a chi viene a trovarmi ai live e da qui la voglia di inciderla: ho contattato Johnson che si è letteralmente innamorato del progetto! Ci siamo divertiti a registrare, ho trovato un artista-vulcano che ha segnato con i Righeira la musica degli anni 80, una collaborazione che è stata un vero e proprio scambio di energie».
Da parte sua, Johnson Righeira, il 50% del duo Righeira e co-autore del pezzo insieme a Michael Righeira, racconta così, questa nuova avventura: «Questa canzone non finisce mai di stupirmi... E continua a ricambiare l'amore che ho cercato di trasmetterle quando la scrissi. Può quindi capitare che dopo 30 anni diventi un coro da stadio, adattato a fedi e paesi diversi. Poi, un giorno all'improvviso, mi chiamano Francesco Guasti e Marco Carnesecchi (che assieme a Massimo Barbieri ha curato la produzione artistica del pezzo), chiedendomi di partecipare alla loro versione, così rispettosamente irriguardosa da farla tornare come appena nata, restituendole nuova linfa. Mi ripeto: questa canzone non finisce mai di stupirmi, e se è vero che ogni anno un'estate finisce, viene quasi da credere che si possa provare a non diventare grandi mai...».