Italia, patria dei PC “Zombie”
Il fenomeno dei bot è in clamorosa crescita in tutto il mondo, ma la Symatech ha pubblicato una ricerca che vede l’Italia seconda in Europa per numero di computer “zombie”.
Secondo la società di sicurezza spetta alla Russia il primo posto nella classifica dei computer europei infettati dai malaware o prede inconsapevoli delle azioni di hacker capaci di violare il sistema e di controllarlo in remoto all'insaputa del proprietario. Con questo meccanismo fraudolento gli hacker creano una rete di computer 'zombie' con cui diffondere software nocivi, generare spam e commettere altri tipi di crimini e frodi informatiche.
Nel 2016 i bot in rete sono stati 6.7 milioni, di cui quasi un quinto (18,7%) in Europa. L'Italia si classifica al secondo posto in Europa per infezioni da bot, davanti a Germania, Turchia e Spagna. Tra le città nostrane la più colpita è la capitale Roma, dove si concentra il 30% di tutti i dispositivi zombie italiani, seguono Milano, con il 28%, poi Ivrea, Torino e Cagliari. In tutta Europa, Madrid, Istanbul e Mosca conquistano il podio per la maggior presenza di bot.
Anche il Vaticano può dirsi patria di “pc zombie”: guardando alla densità, cioè al rapporto fra numero di internauti e numero di infezioni, la Santa Sede primeggia non solo in Europa ma in tutto il mondo con un pc colpito dai botnet ogni cinque utenti di internet. Al secondo posto si trova la Macedonia con un bot ogni 6 utenti, seguita dalla Svizzera con uno ogni 8. L'Italia è ventiduesima in Europa con un bot ogni 28 internauti.
I bot causano rallentamenti, abbassano il livello di qualità delle prestazioni del sistema, mostrano messaggi misteriosi e causano crash. Uno dei più famigerati è “IWannaCry” Questi tipi di malaware consentono agli hacker non solo di accedere ai pc infetti ma anche di utilizzarli contemporaneamente creando delle vere e proprie reti. I rischi vanno dal furto dei dati e dell’identità, all’utilizzo del proprio indirizzo IP (identificativo del computer) per compiere azioni illegali.
Per difendersi occorre installare un buon antivirus, impostare i firewall, non ignorare mai gli aggiornamenti di sistema per recuperare le patch dei produttori, usare cautela quando si decide di scaricare dalla rete un software che non disponga dei certificati di sicurezza (soprattutto dai siti di streaming pirata) e prestare attenzione a rallentamenti e alla comparsa di pubblicità indesiderata, come pagine che si aprono da sole e all’improvviso, mai aprire allegati a mail misteriose, mai accettare di eseguire un dowload che viene proposto da un sito sospetto: si tratta di segnali utili a capire che un’infezione è in corso oppure in agguato.