Mostra di inediti e capolavori unici ad Ariccia

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08/10/2017   20:00

Dai Carracci a Solimena” è una mostra che racconta due secoli di pittura. E lo fa valorizzando soprattutto le opere inedite che sono la peculiarità di questa esposizione. Sceglie inoltre le stanza di Palazzo dei Chigi di Ariccia, una luogo dal quale la storia parla, non solo quella appesa alle pareti, per mostrare a tutti questi capolavori provenienti da tutto il mondo o che da poco tempo sono stati attribuiti a un autore.
Fino al 31 dicembre 2017, nell’ambito del programma dal titolo “Dipinti inediti del Barocco Italiano”, tra i quadri più belli, verranno resi noti al pubblico per la prima volta un ritratto inedito di Annibale Caracci dipinto dagli allievi della sua scuola e “Orazione nell’orto”, dipinto dal fratello maggiore, il pittore Ludovico Carracci, esposto per la prima volta ad Ariccia perché quest’olio su tela appartiene al Museo del Prado di Madrid.
Tra le altre opere presentate spicca un San Girolamo assai intenso e contemplativo uscito dal pennello di Simone Cantarini.
Sempre per restare sulla pittura dedicata alle divinità, pagane questa volta, il pittore Andrea Lilio ha lasciato alla posterità il suo omaggio ad Apollo con “Lo scorticamento di Marsia”, dal punto di vista figurativo, un incastro di 7 corpi dipinti in pochissimo spazio (Apollo è dipinto mentre volge gli occhi al cielo).
Questo olio su tela del 1610 appartiene a un collezionista inglese che lo ha trovato in un mercato antiquario della Francia. Di scuola caravaggesca sono invece i dipinti di Mattias Stomer, Rutilio Manetti.
Ci sono anche vedute di Agostino Tassi e William Baur, con una città ideale e uno scorcio del giardino della Villa d’Este a Tivoli. un delicato e raffinato “Cristo e l’Adultera” di Giuseppe Nuvolone è stato solo di recente attribuito e aggiunto al catalogo del pittore.
Il Settecento apre con lo stile roccocò di Francesco Trevisani e Roberto Conca, ma una delle opere da scoprire è un quadro inedito del pittore napoletano Francesco Solimena: “Il Sogno di Scipione” che il pittore realizzò quand’era molto giovane.