Torna a casa frammento rubato della nave romana. Il Sindaco di Nemi ringrazia

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20/10/2017   20:41

 «Ringrazio le autorità americane e italiane. Sono felice e non posso che ringraziare il Ministro dei beni culturali Dario Franceschini e  lo sforzo congiunto delle autorità americane e italiane, guidate dal Capitano Fabrizio Parrulli. Ora aspettiamo a braccia aperte gli importanti reperti da poter restituire all’Italia, al nostro territorio di Nemi e al Museo Nazionale delle Navi».

Un pezzo di storia di Nemi è tornato a casa. Di Nemi si parla nel mondo per il suo splendido lago, ma si riconosce anche per la presenza di un museo unico nel suo genere, che finalmente oggi festeggia il ritorno a casa di un mosaico pregiatissimo e antico che era stato rubato tanti anni fa e che è stato recuperato, insieme ad altri oggetti appartenenti al museo che erano stati venduti sul mercato illegale delle opere d’arte.
Un mosaico di marmo viola, un pezzo di pavimento di un’antica nave da cerimonia della flotta dell’imperatore Caligola del II secolo d.C restituito proprio dalle acque di quel lago, è stato ritrovato a casa di una cittadina italiana residente negli Stati Uniti.  Il pezzo le è stato confiscato dalla polizia e restituito all’Italia, al museo di Nemi.
«Gli Stati Uniti d’America hanno restituito oggi all’Italia diversi beni archeologici provenienti da scavi clandestini o frutto di furti avvenuti nel nostro Paese». Lo ha affermato il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, in una conferenza stampa tenutasi al Consolato Generale d’Italia di New York.
L’attività investigativa è stata portata avanti dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in collaborazione con le autorità statunitensi.
Torneranno al loro posto anche due vasi a figure rosse del V - IV secolo avanti Cristo, diversi reperti numismatici, libri antichi e manoscritti.
Il frammento della nave di Caligola era conservato nel Museo delle Navi Romane dal suo ritrovamento, durante gli scavi e perlustrazioni del lago effettuate dal 1928 al 1932. Fu rubato subito dopo il dopoguerra. Ma il procuratore distrettuale di New York ha potuto ordinare il sequestro dell’oggetto rubato, grazie al lavoro dei Carabinieri che ne hanno verificata l’identità e la provenienza.
«Dopo i tanti sforzi fatti dall’amministrazione per tenere in vita una storia leggendaria, questo ritrovamento porterà nuova linfa al Museo Nazionale delle Navi». Parola di un sindaco orgoglioso e di un paese – l’Italia – che vede tornare a casa i suoi tesori perché siano testimonianza e bellezza goduta da tutti.