Duecento dosi di cocaina nascoste nel forno non potevano passare inosservate
È successo ad Albano Laziale, nella località di Pavona. Gli agenti di Polizia del posto sono da tempo impegnati in una intensa attività di contrasto alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti e qualche giorno fa hanno scoperto un pusher recidivo, già agli arresti domiciliari, che per tale ragione aveva deciso di organizzarsi e mettere su la sua attività illecita direttamente a casa sua.
I poliziotti, notati alcuni movimenti sospetti di persone che si aggiravano attorno all’abitazione dello spacciatore, dopo alcuni brevi appostamenti hanno deciso di indagare sulla natura di questo via vai di persone intensificando i controlli. Entrati in casa dell’arrestato, gli agenti hanno controllato anche l’uomo, il quale, sentendosi braccato e messo sotto pressione, ha consegnato spontaneamente ai poliziotti quattro dosi di cocaina, dichiarandone il possesso per uso personale.
Tuttavia, nei giorni precedenti, gli agenti di polizia avevano tenuto d’occhio proprio i visitatori che gironzolavano intorno al palazzo in cui abita l’uomo, il suo appartamento e anche l’appartamento accanto, apparentemente disabitato: è qui che lo spacciatore aveva aperto la sede del proprio spaccio ed è qui che gli agenti, dopo un’accurata perquisizione, hanno rinvenuto le 200 confezioni di cocaina ben nascoste in una scatola di sicurezza in metallo nel forno di casa. In un doppio fondo creato sotto il lavandino della cucina sono stati trovati 3 bilancini utilizzati per la preparazioni delle dosi.
Il reo aveva creduto di poter beffare le forze dell’ordine continuando a svolgere la propria attività criminale senza uscire dal proprio condominio, ma i poliziotti sono stati più furbi di lui.
Gli agenti di Polizia del commissariato di Albano diretti dal vice questore Augusto Pallante stanno ora continuando le indagini per ricostruire la rete di spaccio e restituire la casa occupata abusivamente all’Ufficio Patrimonio del Comune di Roma.