Light Art Mare e il genio scenografico di Giulio Pettinato

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03/11/2017   20:24

Giulio Pettinato è scenografo, pittore e designer. Una vita trascorsa a plasmare opere d’arte con materiali diversi, polistirolo, legno, marmo, stoffa, colori, e a legare le sue diverse abilità manuali al genio ed alla creatività. È così che nascono la sua “scenografia del presepe” o le opere che l’hanno fatto conoscere in Italia e all’estero, dentro e fuori i confini di Castel Gandolfo dove l’artista, nato a Vibo Valentia Marina, vive dal 1990. Sempre da quel suo genio creativo, un po’ romantico, un po’ avveniristico, nasce la voglia di giocare con le luci, creando opere e giochi d’incastri di chi ha l’arte della scenografia nel sangue.
È così che concepisce anche “Light Art Mare”, la mostra aperta al Museo Civico di Albano Laziale fino a domenica 5 novembre. Qui, nell’edificio di Viale Risorgimento 3 del comune castellano, due intere stanze sono dedicate alla sua esposizione: ci sono i ritratti di donna e i quadri realizzati con diversi materiali che sembrano sculture. Diventano infatti scultoree le opere dedicate al tema marino perché, con quel peculiare gioco di luci che diventa una parte costituente la creazione, Pettinato riesce a ricreare la tridimensionalità. C’è una sorta di “riscrittura” del paesaggio, quindi, come nelle mani dello scenografo che crea il suo effetto visivo per lo spettatore che guarda la scena.


Giulio Pettinato ha partecipato a tre edizioni del “Festival dei due mondi” di Spoleto, poi al Fringe Festival di Edimburgo nel 2001. Qui, le sue installazioni sono state la “sceno-scultura” di “Connessioni mediterranee”, opera del compositore greco Nikos Filaktos eseguita dal Microcosmos Ensamble. Ha creato l’allestimento scenico per i “Cantori di Brema” di Gaetano Panariello al Teatro Brembano di Cosenza e ha curato l’allestimento scenico per “La luce del mondo”, di Mauro Piacenza, opera prodotta dalla Fondazione per i beni e le attività artistiche della Chiesa, in Vaticano. Si tratta di alcune citazioni del lavoro di quest’artista, che vanta oltre 50 mostre realizzate, di pittura, scenografia, light design, installazioni, opere dedicate al mare e oggetti realizzati col cartone. Infatti, oltre a tutto ciò, Giulio Pettinato lavora da tempo nel territorio dei Castelli: nel 2003 ha partecipato, con un’installazione scenica, ai “percorsi musicali” dell’estate di Castel Gandolfo.
Inoltre, da anni si dedica alla sua “scenografia del presepe” che presto sarà ospitata presso la cripta della chiesa di San Tommaso da Villanova, a Castel Gandolfo.
Attualmente, Giulio Pettinato gestisce il “Centro Arte” di Castel Gandolfo, una fondazione che, attraverso la sua attività no-profit, dà spazio e visibilità al lavoro di molti artisti. Il 18 novembre, al Centro Arte di Castel Gandolfo verrà inaugurata la sesta edizione del concorso fotografico, il cui tema quest’anno sarà l’attesa.