È morto Totò Riina, il mafioso che non si è mai pentito
Ha esalato l’ultimo respiro alle 3.37 della notte scorsa. Due giorni fa aveva compiuto 87 anni.
È morto nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma, dov’era stato operato due volte nelle ultime settimane,ma non si è più risvegliato dopo l’ultima operazione al cuore, entrando in coma.
Totò Riina è stato il boss mafioso responsabile di molti omicidi efferati e di stragi, come gli attentati del ’92 in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Negli ultimi anni le sue condizioni di salute erano peggiorate tanto da indurre i suoi avvocati a chiedere un deferimento di pena, ma il Tribunale di Sorveglianza respinse l’istanza, riconfermando il regime del 41 bis./p>
Soltanto nella giornata di ieri, quando i medici hanno comunicato che Riina era in fin di vita, il Ministro della Giustizia ha concesso ai familiari un incontro straordinario.
Rina stava scontando 26 condanne. Nei suoi 87 anni di vita e negli ultimi passati in carcere (fu arrestato il 15 gennaio del 1993) on ha mai mostrato alcun cenno di pentimento per i suoi crimini, anzi, gli inquirenti hanno continuato a sostenere che anche dal carcere il boss muovesse i fili degli omicidi di mafia. Tre anni fa, Riina, parlando con un altro detenuto, rise e si vantò dell’omicidio di Giovanni Falcone continuando a minacciare i magistrati e di ordinare ai suoi uomini nuovi attentati contro lo Stato.