Gestione rifiuti: Italia al di sotto degli standard minimi richiesti dall' UE
Nella sua relazione sullo stato dell’Ambiente nel 2016, il ministro Galletti ha scritto testualmente: «In alcuni settori scontiamo ritardi antichi. Ad esempio i rifiuti: ancora siamo al di sotto degli standard europei per la raccolta differenziata che è in crescita e si attesta al 47,5% (i target UE sono del 65%), e abbiamo la criticità costituita dalle discariche dove finisce ancora il 40 % dei rifiuti, con aree del Paese in cui tale percentuale è più che doppia. A tal proposito va detto che esiste un ritardo diffuso relativo all’impiantistica che riguarda anche i sistemi di termovalorizzazione, che nei paesi considerati più virtuosi dal punto di vista ambientale in Europa smaltiscono un’alta percentuale di rifiuti».
Soltanto la produzione dei rifiuti urbani, infatti, in Italia ha subito una lieve flessione: l’anno scorso sono stati prodotti 130 mila tonnellate di rifiuti in meno rispetto all’anno precedente, mentre la produzione di rifiuti procapite nel triennio 2013-2015 (i dati sono forniti da Eurostat) è rimasta sostanzialmente invariata: noi italiani produciamo circa 487 kg di rifiuti per abitante in un anno.
Secondo l’ISPRA, che ha messo questi dati in relazione al PIL, per il periodo 2009-2012, è stato possibile rilevare che a una diminuzione della spesa per famiglia corrisponde una diminuzione nella produzione dei rifiuti.
La raccolta differenziata italiana invece è ancora al di sotto dei limiti minimi imposti dalla Comunità Europea, salendo soltanto di 2,3 punti percentuale. Differenziano di più le città del Nord, ma in termini di percentuali, tra il totale dei rifiuti prodotti e la percentuale di quelli differenziati, è più virtuoso il Mezzogiorno, che ha riciclato 240 mila tonnellate di rifiuti lo scorso anno, rispetto alle regioni del Centro, che ne hanno riciclati soltanto 168 mila.
La bella notizia è che sale la percentuale sottoposti a trattamento prima dello smaltimento in discarica, che passa dal 70% del 2014 a circa l’86% del 2015. La fotografia dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti urbani evidenzia come, laddove esiste un ciclo integrato, grazie ad un parco impiantistico sviluppato, si riscontra una riduzione significativa del ricorso alle discariche.