Sirene: il fantasy sulle diversità in dialogo contro l'omologazione
Questa sera su Rai Uno andrà in onda l’ultima puntata della serie fantasy Sirene con Luca Argentero e Valentina Bellé (che abbiamo potuto conoscere nella serie televisiva Grand Hotel e in alcuni progetti cinematografici tra cui Una questione privata dei fratelli Taviani, nei cinema dal 1 novembre).
Yara (Valentina Bellé) è una giovane sirena che, insieme alla madre Marica (Maria Pia Calzone) e alle sorelle minori Irene (Denise Tantucci, che abbiamo visto in Braccialetti Rossi e Un medico in famiglia) e Daria (Rosy Franzese), giunge sulla terraferma per cercare Ares (Michele Morrone), il suo fidanzato tritone con il quale deve riprodursi per non far estinguere le sirene del Mediterraneo. Yara però incontra Salvatore, un professore di educazione fisica e amante della musica, che cerca il grande amore.
Sirene ha il pregio di trattare argomenti importantissimi all’interno della nostra società ma di farlo con una leggerezza e una simpatia che non appesantiscono lo spettatore, spingendolo a riflettere sul mondo in cui tutti noi viviamo.
Infatti alla base della serie vi è il concetto della diversità, una sorta di condanna verso l’omologazione e la narrazione ci spinge a riflettere sulla necessità di un incontro, di un dialogo tra culture e generi diversi.
La maestra umana insegna alla piccola Daria che tutte le differenze sono belle e che non devono farci paura. Ed è proprio il timore che ci spinge a rifiutare chi è diverso da noi, per cultura, religione, genere, etnia, oppure semplicemente perché desidera essere se stesso. L’obiezione di Marica è disarmante nella sua verità perché cerca di far capire alla bambina che purtroppo il diverso rischia di sembrare un mostro, e che agli umani le pinne non sembrerebbero certo meravigliose.
Le Sirene giungono sulla terra piene di pregiudizi (a volte giustificati dalla realtà dei fatti) contro gli umani, ma ben presto instaurano un dialogo con loro, né conoscono la cultura, le tradizioni, le arti. Scoprono che esistono le eccezioni e soprattutto iniziano ad intrecciare relazioni con chi è tanto diverso da loro, scoprendo il significato di termini come amicizia e amore.
Nascono molti rapporti di amicizia : Irene conosce Michele, un ragazzo che le mostrerà la bellezza di un museo, che accetterà la sua natura e che, vittima come lei di episodi di bullismo, le sarà sempre accanto. Daria invece troverà una grande amica nella sua vicina di casa, una bambina come lei, alla quale confiderà il suo grande segreto, con una ingenuità tipicamente infantile. Una scena emblematica è quella del patto di amicizia stretto tra le due: il sangue blu delle sirene che si mischia con quello rosso degli esseri umani, simbolo tangibile di una integrazione possibile.
Il grande amico di Yara è invece Salvatore che cercherà di farle comprendere come riconquistare Ares. Anche Marica stringe delle importanti amicizie, con due donne Silvia e Patrizia, insegnando loro a farsi rispettare dal compagno e instaurando un vero e proprio rapporto di solidarietà femminile, merce rara nella nostra società.
Anche nel rapporto di genere il mondo marino è agli antipodi rispetto a quello umano. La società delle sirene è infatti matriarcale e il comando è in mano alle femmine, che trattano i maschi come degli esseri inferiori da comandare a bacchetta, senza tenere conto dei loro desideri, pensieri ed aspirazioni. Tutto questo ci spinge a riflettere anche sulle relazioni tra uomini e donne nella società, sia fuori che dentro le mura domestiche. Marica spinge Patrizia, la mamma della migliore amica di Daria, a non rinunciare al suo sogno di affermarsi fuori dalle mura domestiche, a imporsi sul marito per riaprire il proprio laboratorio di ceramiche. E questo insegnerà al compagno della donna che le responsabilità, gli oneri e le fatiche in casa devono essere condivise da entrambi i coniugi. E credo che sia questo il messaggio più importante: uomini e donne non devono prevalere l’uno sull’altro, ma dialogare, condividere esperienze, sentimenti, progetti sia nella società che tra le mura domestiche. Salvatore spiega a Yara che l’amore non è imporsi sull’altro o credersi superiore come fanno le sirene con i tritoni e aggiungerei gli uomini con le donne, ma essere capaci di dialogare, condividere progetti. La risposta per risolvere i conflitti tra i generi non è quindi la prepotenza o la voglia di prevalere sull’altro ma la capacità di trovare dei punti di incontro, di coesistere in armonia.
Non mancano esempi di violenza sulle donne, che ricordano quelli che invadono purtroppo la cronaca con la loro drammaticità. Una delle amiche di Marica, ovvero Silvia, è vittima di forme di violenza fisica e psicologica che il marito le riserva da anni. Eppure grazie a Marica troverà la forza per allontanarsi insieme al figlio da un uomo che sa solo maltrattarla.
“Chi non segue la massa, chi usa la sua testa, magari a volte va anche contro le regole, sarà sempre penalizzato e non compreso dagli altri ma vivrà una vita migliore e farà quello che vuole lui veramente, non quello che gli altri si aspettano che lui faccia” dice Salvatore ai suoi alunni e credo che sia un ottimo insegnamento di vita soprattutto per gli adolescenti, che formano una parte del pubblico di Sirene. Irene e Michele sono un esempio di due adolescenti che hanno il coraggio di essere se stessi ma diventano per questo vittime dei bulli. Infatti i loro compagni di classe li rendono oggetto di scherzi crudeli e pesanti, coniano per loro etichette che li umiliano e non li rappresentano veramente. Eppure i due giovani rivendicano per se stessi il diritto di essere diversi, di compiere quelle che agli occhi degli altri sembrano stranezze.
Michele mostra a Irene il lato più bello dell’umanità, le fa conoscere l’arte e la bellezza della cultura umana, le fa scoprire il significato vero del termine amicizia. Però la vita non è composta solo di gioie e Michele farà vivere a Irene anche il terribile dolore della perdita. Il ragazzo infatti muore prima di poter ricevere un trapianto di cuore.
La convivenza con gli umani che avevano sempre disprezzato ha però cambiato totalmente la vita delle nostre sirene che non potranno mai più essere le stesse, anche dopo il loro ritorno nelle acque del Mediterraneo. Questo perché l’incontro tra mondi diversi se costruito sul dialogo rende migliore chi è davvero disposto ad aprirsi verso l’altro.
La serie ci invita anche a riflettere sul trattamento che l’essere umano riserva alle altre specie animali. Se le sirene venissero scoperte dal direttore dell’acquario, quale sarebbe la loro sorte? Verrebbero costrette a subire atroci sofferenze e varie forme di tortura per compiere su di loro esperimenti? Verrebbero rinchiuse in un acquario? Credo che nell’ultima puntata in onda questa sera, verrà affrontata con particolare attenzione questa tematica.
La storia d’amore tra Yara e Salvatore potrebbe essere un meraviglioso esempio di integrazione riuscita. Vedremo se la coppia riuscirà a ritrovarsi in questa ultima puntata, che sembra davvero promettere grossi colpi di scena e di cui vi lascio una breve anticipazione. http://www.raiplay.it/video/2017/11/Sirene-anteprima-sesto-episodio-2ae7ab3d-82b5-4b34-b7e1-d88f322fa831.html
Silvia Bucchi