La Casa di Carta, dal 20 dicembre in prima tv italiana su Netflix.
Netflix ha appena annunciato che dal 20 dicembre verrà rilasciata una delle serie spagnole più interessanti del 2017, La Casa di Carta (La Casa de Papel), da poco terminata in Spagna.
La serie è un vero e proprio gioiello, con un cast composto da attori straordinari, in parte noti anche al pubblico italiano e con una trama che incolla lo spettatore allo schermo, lasciandolo con il corpo carico di adrenalina.
Tra gli attori protagonisti spicca Álvaro Morte, conosciuto dal pubblico italiano per il ruolo di Lucas Moliner del Segreto. Qui lo ritroviamo nei panni del Professore, personaggio chiave della serie. Al suo fianco tra i tanti attori degni di nota spiccano Úrsula Corberó (L’Ambasciata, La Dama Velata) e Jaime Lorente (Il Segreto).
Un personaggio enigmatico, il professore ha in mente un enorme piano, unico nel suo genere: rapinare la Zecca dello Stato spagnola, compiendo la più grande rapina della storia. Per questo si affida ad otto persone che hanno in comune una importante caratteristica: non hanno assolutamente nulla da perdere. Tokyo, Rio, Denver, Berlino, Helsinki, Oslo, Mosca e Nairobi verranno istruiti per cinque mesi dal Professore in un casale abbandonato fino a memorizzare ogni dettaglio del piano.
Riuscirà la banda a restare rinchiusa per undici giorni all’interno della Zecca, producendo denaro, occupandosi degli ostaggi, per lo più adolescenti, circondati dalla polizia? L’ispettrice Raquel si occuperà di negoziare con la banda e inizierà una vera e propria partita a scacchi con il Professore. Chi vincerà? Di certo Raquel è abituata a lottare anche nella sua difficile vita privata e sarà un vero e proprio osso duro.
La serie è un inno alla resistenza e non a caso un ruolo fondamentale all’interno della narrazione viene dato alla canzone Bella Ciao, uno dei simboli della lotta partigiana italiana.
Infatti il Professore e la sua banda rappresentano un diverso tipo di resistenza, quella contro il grande potere economico e il capitalismo che però finiscono per gettare la popolazione in profonde crisi economiche. A questa forma di oppressione resistono Tokyo, il Professore e gli altri rapinatori, che diventano degli eroi per la popolazione e anche per il pubblico, che tifa per loro e per la buona riuscita del piano. La serie si compone di 15 episodi e la tensione si mantiene alta fino alla fine. Degna di una particolare nota è la canzone scelta come sigla della serie, My life is going on, cantata da Cecilia Krull. Vi lasciamo il link per vedere il videoclip che mostra anche alcune scene della serie. https://www.youtube.com/watch?v=F1oHBcTdKL4
Silvia Bucchi