Pennellate nel cielo: ognuno vede il suo arcobaleno
Capita sempre più raramente di aver tempo e quindi occasione di vedere un arcobaleno, incastrati dagli impegni quotidiani, spesso al chiuso di un ufficio. Oggi, nell'intervallo tra un impetuoso grandinare e una fitta pioggia, abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero affascinante: un doppio ponte arcobaleno che abbiamo rincorso in auto senza attraversarlo mai...fino a vederlo scomparire in dissolvenza prima di aver trafitto case, alberi e paesaggio. Uno spettacolo che non avevo mai visto prima. Una grande emozione. Cosa c'è di più intenso se non farsi sorprendere dalla natura che colora il cielo con ampie pennellate?
Eravamo in due ma, come avevo letto su una pubblicazione scientifica, due persone non vedono mai lo stesso arcobaleno. Perchè pur essendo insieme è una questione di prospettiva: le gocce d'acqua che creano l'arcobaleno si muovono incessantemente, inoltre l'arcobaleno è un arco di cerchio il cui centro si trova sulla linea ipotetica che congiunge il sole agli occhi dell'osservatore. Il fenomeno del doppio ponte arcobaleno dipende dalla doppia riflessione dei raggi rifratti dalle gocce d'acqua. Tecnicamente l'arcobaleno si forma quando i raggi del Sole attraversano la miriade di goccioline d'acqua sospese nell'aria dopo un temporale.
Abbiamo rincorso il doppio ponte arcobaleno che via via cambiava colore e intensità mentre ricordavamo l'antica leggenda secondo cui, proprio alla fine di ogni arcobaleno c'è un elfo o una ninfa con una pentola piena d'oro. Peccato che nessuno possa raggiungere la fine di questi splendidi fasci di colori impalpabili. Come sperimentato oggi, non appena ci spostiamo si sposta anche l'arcobaleno che i nostri occhi vedono, perchè varia la distanza e l'angolazione prospettiva dell'osservatore. Dunque arrivare all'estremità dell'arcobaleno è impossibile. Appuntamento al prossimo arcobaleno per riprovare, d'altronde classifichiamo impossibile solo ciò in cui nessun prima di noi è riuscito ma chissà...