Sagra dell'Uva, quale futuro?
Venerdì prossimo, in Comune è previsto un incontro tra i promotori del comitato “pro Fondazione Ciprelli”, Ada Santamaita, assessore al commercio e alle attività produttive e il vice sindaco, nonché assessore alla cultura, Paola Tiberi per presentare il progetto della creazione di una fondazione dedicata esclusivamente alla cura e alla valorizzazione della Sagra dell’Uva di Marino nel tempo. Il progetto della Fondazione Ciprelli ha preso vita in questi giorni dalle pagine di Facebook grazie ad alcuni cittadini marinesi: Gianni Alfonsi (fotografo), Ugo Onorati (politico e critico d’arte), Massimo Batocchi (architetto), Vittorio Rufo (storico e documentarista della città di Marino) e Maurizio Canestri (dipendente comunale e cittadino - come ama definirsi- "appassionato del proprio Paese").
L’idea nasce da un’esigenza di riorganizzare la Sagra dell’Uva, quindi la pagina Facebook “pro fondazione Leone Ciprelli” è per ora la voce di un comitato che ha indetto una raccolta firme per fare in modo che la Fondazione Ciprelli diventi realtà. L’idea – come spiegano i promotori dell’iniziativa - «è una fondazione partecipata col Comune di Marino che lavori costantemente alla realizzazione della sagra dell’Uva per evitare che ogni anno l’organizzazione venga assegnata all’ultimo momento a soggetti terzi e che quindi si organizzi di fretta e furia una sagra improvvisata. La più antica sagra del vino e dell’uva d’Europa, necessita secondo noi di un gruppo di lavoro costante nel tempo ed è giusto intitolare a Leone Ciprelli la fondazione, perché, grazie a lui, la sagra voluta dal popolo quasi un secolo fa, incarni per sempre il cuore della città. Il nostro progetto sarà poi portato in consiglio comunale e da lì partirà la discussione sulla realizzazione vera e propria di questa fondazione, che abbia al suo interno un consiglio d’amministrazione e in più – questa è la cosa fondamentale – un albo delle associazioni gestito dall’Assessore alla Cultura. Per l’organizzazione della sagra l’ente comunale dovrà e potrà rivolgersi esclusivamente alle associazioni iscritte all’albo, quest’ultimo verrà gestito dalla Fondazione Ciprelli e dal Comune di Marino, insieme, per evitare, appunto, affidamenti all’ultimo minuto da parte della giunta comunale di turno e gestioni improvvisate dal soggetto incaricato frettolosamente. La fondazione Ciprelli sarà “partecipata” in quanto ogni anno il Comune delibererà una cifra per la Sagra, il cui ammontare sarà conosciuto in anticipo dalla futura Fondazione Ciprelli ed essa stessa si muoverà per cercare a sua volta altri fondi, sponsor e preparare tutto il necessario per organizzare l’evento in piena autonomia».
Tra Marino e la sua sagra si è creato infatti un legame indissolubile. L’evento in sé stesso è la carta d’identità di Marino nel mondo. Dici “Marino” ad uno straniero e lui ti risponde “Castelli Romani”, evocando la storia di antichi vigneti e dei sentieri delle colline che cingono Roma. Dici “Marino” ad un italiano, e da Nord a Sud il connazionale ti canticchia il ritornello di “Nannì”, restituendoti intatto il senso della goliardia luculliana e del folclore nostrano.
Ma esiste una Sagra che va oltre la Sagra e le sue esteriorità. I marinesi, che ce l’hanno nel cuore, lo sanno bene. 94 anni fa, coordinati dal concittadino Leone Ciprelli, crearono la Sagra dell’Uva di Marino scegliendo la prima domenica d’ottobre come giorno della fondazione, perché ottobre è il mese della vendemmia, e il 7 ottobre ricorrono sia l’anniversario della Vittoria di Lepanto sia la festa religiosa più sentita dai credenti: la Madonna del Rosario. Ecco perché, per continuare a curare e a far crescere la creatura di Ciprelli e il suo legame indissolubile con la storia, il folclore e la religione, è nato questo comitato cittadino che vuole fortemente lavorare alla creazione di una fondazione che si dedichi esclusivamente alla preparazione dell’evento, per 365 giorni all’anno, curandolo e preparandolo in tutti gli aspetti - organizzativi, folcloristici e culturali - evitando che ad occuparsi della gestione della sagra siano soggetti terzi, perché la Sagra dell’Uva è come una figlia che i cittadini marinesi non vogliono affidare ad altri genitori frettolosi e incostanti nel tempo.
Il “Comitato pro Fondazione” ha raccolto già molte adesioni ed ha ottenuto l’appoggio di molti consiglieri, sia interni alla maggioranza targata Cinque stelle, sia della minoranza al Comune.
Nei giorni scorsi si è svolta, inoltre, un’assemblea pubblica per portare all’attenzione dei marinesi il progetto del comitato, il quale, animato dal motto “Rivoluzione sagra”, intende raccogliere il testimone direttamente da Leone Ciprelli e offrire valore, promuovere l’importanza storica, culturale, religiosa, sociale e turistica, garantire una gestione ottimale e curata nel tempo dell’evento più rappresentativo di Marino. Un esempio d’impegno, amore e costanza che parte dal basso, dalla popolazione, che potrebbe essere seguito anche per le feste tradizionali dei comuni limitrofi, ma che per ora vuol porsi come curatore e custode delle tradizioni, del lavoro delle braccia della terra, del cuore, della storia e dell’attualità, dell’identità dei marinesi, delle trasformazioni e della cultura di una terra forgiata giorno per giorno dai suoi abitanti. Pro fondazione (link):www.facebook.com/profondazioneciprelli/