Boccia e il Piano Regolatore fantasma (mai approvato)
Indebitamento trentennale e paralisi decennale per Rocca di Papa: ecco cosa ha fatto Boccia per il paese! Non è un’opinione, è scritto negli atti comunali. Nel corso del doppio mandato, quindi per ben 10 anni, Boccia non è riuscito ad approvare il Piano Regolatore Generale (PRG), mostrando incompetenze tecniche e amministrative, e nonostante i 320mila euro spesi in incarichi professionali (per i quali ha chiesto un prestito che dovranno ripagare i cittadini fino al 2026). In compenso, però, Boccia sul PRG ci ha fatto ben due campagne elettorali (comunali 2006 e 2011). Il Piano regolatore non c’era, ma a Rocca di Papa si costruiva molto e molto spesso senza troppi controlli. C’è chi ha messo in correlazione il successo elettorale di quelle passate amministrazioni con una certa disattenzione, chiamiamola così, rispetto agli omessi controlli che hanno sfigurato Rocca di Papa. In pochi anni, un paese di alcune migliaia di abitanti è diventato una “città” di 17.000 residenti. Ma a tutto questo non è sempre corrisposto il necessario aumento dei servizi. Le amministrazioni Boccia dimostrarono quindi una grande funzionalità elettorale e una scarsa capacità tecnico-amministrativa. Sono molti gli aspetti tecnici che provano questa incapacità: mancata verifica di compatibilità tra il PRG e gli strumenti sovraordinati (PTPR e PRGP), la prevista e mai attuata fase di copianificazione, l’assenza di dati sui nuclei abusivi, che ha impedito di affrontare nel concreto la riqualificazione dei nuclei sorti spontaneamente. Al contrario, l’operato dell’attuale amministrazione ha potuto contare su competenze interne. E senza ulteriori aggravi di spesa, è ripartita dai cittadini, per offrire migliori condizioni di vita quotidiana e non grandi progetti utopici che non cambiano la qualità del vivere di tutti i giorni. Stiamo facendo un piano regolatore leggero, semplice e attuabile. Un piano che sta andando avanti concordando contenuti e prospettive con chi il territorio lo abita e con gli enti sovracomunali preposti ad esprimere pareri. Insomma, un piano fattibile.