Carlo Colizza:"SPECULAZIONI E CORRUZIONE NON CI TOCCANO, IMPEDIREMO LA DISTRUZIONE DEL DIVINO AMORE"
Riceviamo e pubblichiamo la pronta replica del Sindaco Carlo Colizza relative alle intercettazioni telefoniche tra Palozzi e Parnasi.
SPECULAZIONI E CORRUZIONE NON CI TOCCANO, IMPEDIREMO LA DISTRUZIONE DEL DIVINO AMORE.
Ho avuto modo di leggere le 288 pagine dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare e mi ha fatto sorridere la definizione affibiata al sottoscritto di “sportivo”, ovvero disponibile alla “trattativa”, prima del Dicembre 2017. Palozzi, rilancia ed rassicura l’amico Parnasi che troverà nei suoi consiglieri comunali all’opposizione un punto di appoggio ad un atto di consiglio che dovrebbe vedere la luce grazie alla mediazione politica sulla convenzione sottoscritta dall’Ing. Petrini con Ecovillage nel 2013, da risolvere con opere in più o riduzioni di cubatura. Nel gennaio 2018 il tutto comincia a scricchiolare con la delibera di approvazione della assemblea popolare che ha individuato in un area vicino al Gotto d’Oro il luogo ove nascerà il nuovo ecocentro, i soliti noti si lamentano che dovranno esserci 150 metri di “rispetto” e la cosa proprio non gli va giù, tant’è che Palozzi minaccia denuncia per questo. La situazione crolla con la delibera del 28 febbraio 2018 con la quale l’amministrazione 5 stelle evidenzia come le roboanti promesse fatte dalla Regione Lazio nel Protocollo di Intesa e trasmigrate nei PRINT (opere viarie, garanzie di privati per realizzare le opere pubbliche a fronte di 1.300.000 metri cubi da costruire) siano rimaste solo sulla carta, con il certo rischio di vedere i propri cittadini pagare in termini di qualità della vita ed economici tali mancanze (15000 persone in più senza strade), pertanto sospende l’efficacia dei Print e del Protocollo d’Intesa e la Sopraintendenza vieta a Dea Capital di proseguire i saggi archeologici. Qui scatta l’operazione di creare un super collegio difensivo tirando dentro avvocati preparati per contrastare questa delibera, in effetti pervengono i ricorsi come da intercettazioni con gli stessi professionisti ed altri che agiscono come supervisori (senza alcuna delega processuale ma con incarichi delle società interessate alle difese). Parnasi parla di una chiave per venire a trattare con noi, questa lampada di Aladino dovrebbe essere un aggancio in alto motivato da un progetto nazionale, mai però qualcuno si è permesso di parlare al sottoscritto di rivedere le proprie posizioni contrarie all’intera idea di speculazione. Veniamo ai fatti, ci siamo opposti alla procedura di VIA per il centro commerciale (il 5^ in grandezza sul suolo nazionale) arrivando a diffidare 2 volte la Regione Lazio perché, in spregio alle norme sulla conferenza dei Servizi, ha concesso termini generosi più volte a Dea Capital per integrare la documentazione mancante. Mi permetto solo di aggiungere che la vicenda processuale di Mugilla si è conclusa con il totale accoglimento da parte del TAR dell’azione di contrasto posta in essere dai nostri uffici che si sono attivati contestando vari inadempimenti alla società costruttrice sino alla difformità tra il realizzato ed il concesso. Per tutto il resto ci sono, da un lato i “giornalisti” che parlano di appuntamenti con Parnasi e di disponibilità a trattare e, dall’altro la ferma volontà del sottoscritto di attivare ogni mezzo concesso dall’ordinamento per tutelare la propria onorabilità e quella degli uomini e delle donne della maggioranza che hanno alzato la mano in consiglio comunale contro questa idea di spartizione del territorio convinti che la legalità ed il rispetto per la comunità che amministriamo sia l’unico valore di riferimento. Infatti, se qualcuno leggesse gli atti troverebbe delle mail allegate all’ordinanza (date 15 aprile 2018 e 13 aprile 2018) ove, in relazione al nostro comune, si legge :
“Vista la difficoltà di portare a casa l’obbiettivo sostanziale, dobbiamo ragionare per step:
- per loro, già un incontro civile col Sindaco sarebbe un successo;
- di più lo sarebbe la costituzione di una sorta di commissione di conciliazione o tavolo di confronto, avente lo scopo di elaborare eventuali soluzioni di compromesso;
- lo sarebbe ancor di più l’assunzione, da parte del Comune, di un qualche atto ufficiale che possa essere speso come il segno di un mutamento di indirizzo, suppur magari su un tema marginale;
- od ancora lo sarebbe l’avvio di una conferenza di servizi, con le altre amministrazioni interessate, per la questione viabilità.”
PRIMA DI SCRIVERE, IMPARATE A LEGGERE!