‘Il quinto dominio’ arriva a Frascati, ne parla Valenzi, l’autore
‘Il quinto dominio’, 400 pagine di viaggio nell’affascinante mondo dello spionaggio, verrà presentato a Frascati domani, sabato 20 ottobre alle ore 17:30 nella Sala degli Specchi del Comune di Frascati, in collaborazione con l’Associazione Ettore Apollonj.
L’evento, che si inserisce nel filone ‘Noir in Villa’, verrà presentato da Livia Frigiotti che illustrerà il romanzo ‘Il quinto dominio’ di Antonio Valenzi (Imprimatur Edizioni). All’appuntamento, insieme allo scrittore Valenzi, interverrà anche Raffaele Barberio, direttore del magazine telematico Key4Biz.
L’autore, Antonio Valenzi, prenestino classe ’71, ha già pubblicato ‘La Provincia del Diavolo’ e ‘Golden Standard’, vincitore assoluto del premio Casa Sanremo Writers 2016. Dopo diversi mestieri, da cameriere ad assistente di produzione ai grandi eventi e programmi televisivi, Valenzi approda al giornalismo occupandosi di politica e amministrazione degli enti locali, segue l’economia del cinema e dei media con corrispondenze internazionali da Venezia, Cannes, Berlino, Marrakech, conduce inchieste sulla Siae, Imaie, sulla pirateria audiovisiva e il diritto d'autore al tempo di internet. Per Blob su Rai 3 firma un’inchiesta sul Nuovo Palazzo del Cinema alla Mostra del Cinema di Venezia. Attualmente cura un blog sul tema sull’Huffington Post. Lo abbiamo intervistato sul suo nuovo libro. Ha vinto due premi giornalistici: Domenico Meccoli e
Giuliana Gallo.
Antonio, cos’è “Il quinto dominio”?
“Il titolo del romanzo trae spunto dal riconoscimento dello spazio informatico come quinto dominio di guerra da parte della Nato dopo terra, mare, aria e spazio”.
E’ ispirato a vicende reali?
“In parte. Il punto di partenza sono stati due casi che hanno occupato le cronache: il caso Telecom Sparkle/Fastweb e il caso de Le tigri di Telecom. Ma fanno da sfondo anche altre vicende inerenti la sicurezza informatica e il ruolo della politica”.
Chi è il protagonista Flavio Altedo?
“Sui quarant’anni, insegna econometria all’università ed è un agente segreto fuori quadro, la sua storia inizia con il precedente romanzo Golden Standard. Come molti della sua generazione sembra non avere memoria del passato, sia quello personale che collettivo. Vive inconsapevolmente il presente e gli eventi lo portano a svegliarsi da questo torpore, o almeno a farci i conti. Se può servire un parametro, Flavio Altedo è un po’ il George Clooney di “Tra le nuvole” di Jason Reitman”.
Perché il genere dello spionaggio?
“Nell’epoca complessa della ‘geopolitica del caos’ si avverte la necessità di riscoprire il baricentro degli Stati Nazionali dopo il trentennio delle spinte della globalizzazione. Il genere letterario della spy story è il terreno sul quale la cultura popolare può tentare di spiegare i fenomeni in corso in un momento in cui la Storia, dopo che ne è stata preconizzata la fine, sembra essersi rimessa prepotentemente in moto”.