Al Manhattan il concerto che scopre il mito del Rosario nei canti degli emigranti

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31/01/2019   19:05

Sabato 9 febbraio alle ore 21:00 il suggestivo Teatro Manhattan, in via del Boschetto 58 a Roma, ospiterà uno spettacolo musicale dedicato al mito del Rosario nei canti degli emigranti. L'iniziativa culturale è frutto della passione del talentuoso giovane musicista brasiliano Ewerton de Brito che, studiando con dedizione anche dopo la laurea alla Universidade Federal de Ouro Preto, sta ultimando il Master presso l'Università Tor Vergata e segue il corso Master di alta performance in chitarra classica presso l'Accademia Musicale Praeneste. Il musicista, inseguendo il suo sogno nel mondo della musica, ha trovato l'opportunità per fondere creatività artistica e legame con la sua terra natale, il Basile. Ne è nato un progetto musicale che si offre al pubblico di ogni età, senza confini, per parlare un linguaggio universale quello della musica e dando un messaggio condivisibile a qualunque latitudine: l'identità è un patrimonio preziosissimo che rende speciale ed unico ognuno di noi, ancora di più se è in grado di fondere in un mix accattivante le storie tradizionali con la musica italo-brasiliana.
Mitologia, religiosità, storia e molta musica sono gli ingredienti del cocktail realizzato ed interpretato dal musicista Ewerton de Brito che abbiamo intervistato mentre la data del concerto si avvicina.

Ewerton, come è nata l'idea di realizzare questo evento?
"Questa idea è nata da molto tempo. I motivi sono tanti, innanzitutto credo che il modo migliore per trasmettere un messaggio è farlo attraverso l’arte, ecco perchè mi sono dedicato a realizzare questo spettacolo che, attraverso la magia della musica, racconta una importante storia letteraria, quella della Santa Signora del Rosario".

A quali spunti ti sei ispirato?
"Principalmente ho preso ispirazione da una manifestazione culturale-religiosa brasiliana, spesso sconosciuta perfino dagli stessi brasiliani. Si tramanda di un mito creato dall'unione di 3 grandi popoli, quelli dell'Africa, dell'Europa e dell'America, che nonostante tante differenze sul piano culturale, religioso e sociale, hanno trovato il modo di superare tutto con una formula pacifica: attraverso l’arte, rappresentata in un Mito. Oltre questo, per me si tratta dell’identità di un popolo, quello brasiliano, che non si identifica con lo stereotipo commerciale che i media spesso danno del Brasile".

Al di là degli stereotipi, qual è per te il valore della tradizione legata alla Signora Santa del Rosario?
"Un valore enorme perché trascende l’idea del dominio ideologico della religione cattolica, visto che si tratta della Santa del Rosario, una Santa cattolica. Questa tradizione ci mostra il superamento culturale in un periodo di imposizione, schiavitù e sopraffazione che, attraverso la “negoziazione” i 3 popoli hanno messo sullo stesso piano di umanità, con l'umiltà e facendo tutto questo importante passaggio proprio tramite la musica ed il ballo. Questo rappresenta e incarna la Santa del Rosario".

Vale lo stesso per tutta la comunità?
"E' l’identità di un popolo. Per il popolo autoctono ha un maggiore riconoscimento, ma è quello che succede con tutti gli emigranti dall’inizio della storia umana, da quando la prima madre ha cantato per il suo bimbo, e questo bimbo è diventato più sicuro e forte attraverso quel canto materno. È così con la terra Madre: quando riconosciamo di provenire dalla stessa terra, quando ascoltiamo le canzoni della nostra terra. Per la comunità brasiliana è ancora più importante, perché tanti di noi hanno perso l’identità a causa della forte influenza esercitata dalla cultura commerciale brasiliana. È importante tornare a riscoprire il legame culturale con la tradizione, anche per rilanciare il settore economico, turistico, accademico. Un approccio che stimoli la curiosità di conoscere un altro Brasile, quello più intimo, ricchissimo e accogliente, andando oltre i vecchi stereotipi. Il Brasile è enorme così come la sua diversità e ricchezza culturale".

Qual è la forza che esprime?
"Esprime la forza del rispetto, la capacità di unire e appianare le differenze tra gli esseri umani. Tutto attraverso la gioia codificata in canto, ballo, suono di tamburi e sonagli. Quel mito dimostra che si possono risolvere le differenze senza ricorrere allo scontro, senza guerre. Dimostra anche che tra cultura e religione non c'è necessariamente scontro e antitesi, si deve invece puntare all’unione tra i due aspetti. Esprime principalmente alcuni dei veri elementi della identità brasiliana che è pronta ad accogliere e smussare differenze".

Ewerton, qual è per te il rapporto tra il mito della Santa del Rosario rispetto ad altre tradizioni?
"Si tratta di un ruolo importante tanto quanto altre tradizioni. Perché le tradizioni, a mio avviso, sono l’identità e l’identità è fondamentale per lo sviluppo completo dell’essere umano".

Quanto tempo hai dedicato a realizzare quest'opera?
"Ho iniziato ad immaginare quest'opera fin dal 2011, dopo la mia laurea. Oggi per me rappresenta il risultato di ricerche accademiche, esperienze dal vivo, interviste, riprese e rappresenta anche la missione di diffondere di questa cultura. Lo spettacolo del 9 febbraio contiene nella sua produzione le conoscenze delle discipline dell’Università, come Storia della Musica, Drammaturgia Musicale, Etnomusicologia, Letteratura.
Il mio sogno è poter vedere quest'opera un giorno interpretata al suo meglio: l'ho pensata per una produzione maggiore, con altri musicisti, poeti, attori, scenografia, ecc. Oggi è in versione smart in attesa di aggregare altre professionalità e sostenitori del progetto artistico che valorizza il binomio cultura e società" .

In ultimo, parlaci della scelta della location: il Teatro 'Manhattan' di Roma.
"Lo spazio del 'Manhattan', piccolo teatro bene attrezzato e molto accogliente, è perfetto per questo viaggio a ritmo di musica sulle orme del mito del Rosario" sottolinea il M° Ewerton de Brito aggiungendo: "Ci tengo a ringraziare per il supporto due miei Maestri: Marcos Vinicius docente di chitarra classica e Antonio Vignera che ha condiviso con me il progetto nella ricerca di cultura tradizionale italo-brasiliana, entrambi sono speciali per me e per questo ho deciso di dedicare loro lo spettacolo. Sarà una festa di musica e tradizioni da condividere con tutti".
Appuntamento sabato 9 febbraio alle ore 21:00 al teatro Manhattan di Roma. 

Ingresso in sala al costo di 10 Euro più tessera Associazione Culturale Teatro Sociale a 2 Euro.


Alessandra Battaglia