I Commercianti di Marino dicono no all'assemblea pubblica del 4 Marzo
Non si placano le polemiche dopo l'assemblea, i commercianti rispondono no all'invito dell'Amministrazione a partecipare alla prossima assemblea del 4 Marzo in Aula Consigliare. Riassumiamo i fatti: lo scorso 21 febbraio i commercianti, con lo slogan "alziamo la testa per non abbassare le serrande", avevano indetto un'assembla pubblica, di cui riportiamo il link (assemblea del 21 febbraio). In quell'occasione, nonostante l'invito di tutta l'Amministrazione a partecipare, il Sindaco disertò l'assemblea indirizzando però una mail a tutti i presidenti di categoria per invitarli il prossimo 4 marzo ad un tavolo di confronto tra Amministrazione e Commercianti; un invito ben accolto dagli stessi. Nei giorni successivi però l'amministrazione ha pubblicato il manifesto in questione in cui si invitano i Commercianti e tutti i cittadini ad una assemblea pubblica in Aula Consigliare, sempre per il 4 marzo, per parlare del futuro del centro storico. Di seguito pubblichiamo per intero il comunicato dei Commercianti a firma de: ACCS (Associazione Commercianti Centro Storico) - UCM (Unione Commercianti Marino) - ACF (Associazione Commercianti Frazioni) - Assoartigiani Zaccaria Negroni Marino - Confesercenti Marino - Coldiretti Marino:
"Egregio Sign. Sindaco, la presente per comunicarLe la nostra decisione di non partecipare all’assemblea indetta il 4 marzo, presso l’aula consigliare del Comune di Marino, “Futuro del Centro Storico”. Dopo quasi tre anni di riunioni e tavoli di concertazione inconcludenti riteniamo tardivo e fuori luogo il Vostro invito in un’assemblea pubblica che rischia di assumere i connotati di una tifoseria da stadio mettendo in secondo piano le problematiche della nostra amata Città. Se Lei fosse venuto alla nostra assemblea del 21 febbraio scorso avrebbe avuto l’opportunità di illustrarci il programma per il rilancio del commercio e del Centro Storico, mettendo a tacere chi, in quell’assemblea, è intervenuto solo a fini propagandistici. Durante il dibattito abbiamo reso pubblica la Sua mail che ci invitava a partecipare a un tavolo; invito che abbiamo accolto ben volentieri se non si fosse poi trasformato in un’assemblea aperta a tutti. Noi abbiamo a cuore il nostro paese, non ci fa certo piacere evidenziarne le criticità, ma a tutt’oggi, per esempio, gran parte delle luci continuano ad essere accese anche di giorno, cantieri sparsi per tutto il territorio da mesi, la Sagra dell’Uva dopo ormai tre edizioni continua a insistere sulle solite criticità senza trovare soluzioni; di vino ormai, quello buono, non se ne parla più, come lamenta la Coldiretti. Non c’è un piano per il recupero di attività artigianali e cantine storiche, identitarie della nostre tradizioni .
Le nostre attività sono presenti sul territorio da anni, alcune, poche purtroppo, da generazioni, e dunque, se non avessimo a cuore, come lei sostiene, questo paese, avremmo investito altrove. Le condizioni di degrado e abbandono sono sotto gli occhi di tutti, nel tempo abbiamo raccolto decine di fotografie che lo testimoniano, ma basterebbe passeggiare per il Marino per farsene un’idea. Siamo amareggiati nel constatare come Lei, gli Assessori, ma sopratutto i Consiglieri comunali che maggiormente dovrebbero partecipare alla vita quotidiana del nostro paese, non si rendano conto della situazione. Marino vuol dire tutto il territorio di Marino, incluse le frazioni, eppure in campagna elettorale ci ricordiamo bene le promesse e i grandi proclami rivolti, ovviamente, a tutto il vasto territorio marinese; ma se ci sono voluti più di due anni e innumerevoli riunioni per avere il posizionamento di poche fioriere lungo Corso Trieste, Lei come può pensare adesso di parlarci del futuro del Centro Storico?
In questi tre anni di mandato è mancata completamente una politica di rilancio del territorio: l’Ostello è inagibile e il Mitreo continua ad essere imbarazzantemente chiuso nonostante sia stato assegnato attraverso un bando pubblico. Si è creato un marchio, l’ennesimo, per la promozione dei nostri prodotti, ma ancora non se ne sono ben capite le finalità. Ogni giorno sono sempre di più le attività commerciali che chiudono; certo la crisi colpisce tutti indistintamente, ma il rilancio del territorio passa inevitabilmente attraverso il commercio e infatti, consapevoli di ciò, sono molte le proposte protocollate rimaste inascoltate che abbiamo posto all’attenzione dell’Assessore di riferimento. Non siamo noi, con la nostra voce, a rovinare l’immagine del nostro paese. Siamo ormai il fanalino di coda dei Castelli Romani; forse “i vecchi”, ai quali Lei fa riferimento nelle sue ultime dichiarazioni, erano testimoni di una Marino migliore. Questo atteggiamento arrogante di pensare di essere continuamente nel giusto pesa in ogni riunione, in ogni tavolo. "