Inaugurata al Museo dell’Ara Pacis la mostra “Claudio Imperatore”
Estremamente curioso, coltivava con passione i suoi interessi culturali e amava particolarmente scrivere. Le sue opere sono oggi andate perdute, ma pare che la sua produzione letteraria fu piuttosto copiosa. Scrisse infatti un dizionario di lingua etrusca e le Tirrenikà, una storia della civiltà etrusca in venti libri oggi andata perduta, nonché una Storia di Cartagine in ben otto volumi. Altre ad essere un grande appassionato di storia nutriva un grandissimo interesse anche verso il gioco; in particolare prediligeva il gioco dei dadi. Amava talmente tanto i dadi da giocarci persino durante i suoi viaggi in carrozza e da scrivere alcuni trattati sul tema. Secondo lo storico e biografo romano Svetonio, l’imperatore Claudio propose inoltre una riforma dell’alfabeto latino introducendo tre nuove lettere di sua invenzione, lettere che oggi potremmo rimandare come funzione alle moderne W e Y./p>
La riforma fu approvata, ma con la fine del suo regno queste tre lettere sparirono dall’alfabeto latino. La mostra all’Ara Pacis propone una nuova immagine dell’Imperatore Claudio, aggiornata sulla base di studi storici e archeologici recentissimi. Si vuole quindi mettere da parte l’immagine poco edificante che si è calcificata sul suo conto nel corso dei secoli, quella dell’uomo goffo, limitato e succube rispetto alle imposizioni altrui. Claudio si era rivelato infatti un uomo molto vicino al suo popolo, in grado di promuovere lo sviluppo dell’Impero con provvedimenti economici e sociali molto avveduti ed efficaci. La sua vita viene raccontata al Museo dell’Ara Pacis attraverso immagini, musica e suoni, coinvolgendo il visitatore in una narrazione che riesce ad avvicinare in modo efficace a noi contemporanei la figura di un uomo di due millenni fa. Tra le opere esposte spicca la Tabula Claudiana, tavola sulla quale è impresso il discorso che Claudio tenne in Senato nel 48 d.C e il cameo che ritrae Claudio Imperatore, oggi conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il percorso espositivo vanta infatti prestiti molto importanti, presentando opere provenienti da musei di tutto il mondo: non solo dal Museo Nazionale Romano, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dai Musei Vaticani o dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, ma anche dal Museo del Louvre, dal Museo delle Belle Arti di Lione, dal British Museum e molti altri ancora. La mostra è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali insieme alla Città di Lione, città dove la stessa mostra è stata ideata ed è rimasta aperta fino al 4 marzo scorso. Fino al 27 ottobre 2019 sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 19.30. Il costo del biglietto per accedere alla mostra è di 11 €, 9€ il biglietto ridotto, mentre il biglietto speciale per famiglie (2 adulti + figli under 18) costa 22€. È possibile scegliere anche il percorso integrato che permette di visitare sia la mostra che il Museo dell’Ara Pacis a 17€ intero e 13€ ridotto per i non residenti a Roma. Chi risiede a Roma avrà invece diritto ad un ingresso scontato di 16 € intero e 12 € ridotto. .