Grottaferrata, 25 aprile in piazza Cavour coi Partigiani
Il sindaco Andreotti: “fu un giorno di vittoria, ora serve una memoria condivisa al servizio della pace”
Il sindaco Luciano Andreotti ha celebrato a Grottaferrata il 74esimo anniversario della Liberazione d’Italia, prendendo parte alla tradizionale cerimonia dell’Anpi presso il cippo dedicato ai caduti in piazza Cavour. Il primo cittadino, presenti numerosi rappresentati dell’Amministrazione, la presidente del Consiglio comunale e consiglieri di maggioranza e minoranza, ha pronunciato il proprio discorso commemorativo, introdotto da un saluto del presidente della sezione Anpi Grottaferrata-Frascati, Emiliano Pavoni. Nella sua prolusione il sindaco Andreotti ha citato i versi resistenziali di Pier Paolo Pasolini “fu un giorno di vittoria”, la celebre frase del padre costituente Piero Calamandrei sulla libertà che è come l’aria “ci si accorge quanto vale, solo quando comincia a mancare” ma - attualizzando la traccia in un parallelo con la tragedia dei popoli migranti - “per loro la lotta di Liberazione è ancora aperta”.
Andreotti ha quindi fatto cenno all’attualità di ideali e “intuizioni come quelle presenti nel Manifesto di Ventotene, altro che derby tra fascisti e antifascisti” con un pensiero volato all’Europa garante della pace tra le grandi nazioni da oltre settant’anni “una splendida e lunghissima parentesi della Storia che vogliamo continui”. “Ho avuto modo di dire in occasioni simili a queste - ha proseguito il sindaco - che non amo i discorsi e la retorica, nemmeno quella postbellica”. Quello che sarà davvero utile per il presente e per il futuro - ha concluso - sarà “la creazione di una memoria realmente condivisa” che da Assisi a Betlemme, passando per Grottaferrata, ispirandosi a figure di pace come Chiara Lubich, ci conduca alla fraternità universale tra le città e i popoli uniti nella pace”. Il primo cittadino ha quindi deposto una corona in onore dei caduti di tutte le guerre e dei martiri della Resistenza. La cerimonia si è conclusa con la piazza che spontaneamente ha intonato il canto dei partigiani “Bella Ciao”.