Riconoscimento delle Vie della Transumanza: il Comune di Cori firma il protocollo d’intesa
Il progetto tra più comuni delle province di Roma, Latina e Frosinone punta alla promozione e valorizzazione della Rete dei Cammini del Lazio, tra cui l’antico tratturo che attraversa anche il Monumento Naturale Lago di Giulianello.
Il Comune di Cori ha aderito nei giorni scorsi al protocollo d’intesa che propone al costituendo Forum per la Rete dei Cammini del Lazio di riconoscere ed inserire nel relativo catasto l’antica Via della Transumanza che ogni anno portava i pastori della zona a trasferire il proprio bestiame da Jenne ad Anzio, i due enti capofila del progetto di durata quinquennale elaborato ai sensi della legge regionale n. 2 del 10.03.2017 che punta alla promozione e valorizzazione della RCL.
Tale percorso ha rappresentato una delle più importanti strade del commercio fino all’epoca medievale. Oggi rileva, oltre che per il suo valore storico, perché interessa aree di elevato pregio ambientalistico: attraversando la tenuta di “Torrecchia Vecchia”, il Monumento Naturale “Lago di Giulianello”, la “Selva di Paliano” e il “Parco dei Monti Simbruini”, interseca due tratti della “Via Francigena del Sud” (Velletri−Fossanova e Casilina) e il “Cammino di San Benedetto”.
La convenzione contiene anche un accordo di collaborazione tra i vari comuni delle province di Roma, Latina e Frosinone interessati al fine di realizzare una serie di attività quali: verifica degli itinerari; monitoraggio ed elaborazione dei dati e delle informazioni di interesse turistico; manutenzione dei sentieri e ripristino della segnaletica; organizzazione e comunicazione di un’apposita offerta ricettiva. Anche il reperimento delle risorse dovrà avvenire in maniera sinergica.
Per il Sindaco Mauro De Lillis e l’Ass.re all’Ambiente Luca Zampi – “Alla luce della recente candidatura della transumanza a patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, questo potrebbe essere uno strumento in più per garantire la tutela del territorio e delle sue tradizioni: per secoli il tratturo – o strada Doganale - è stato parte rilevante dell’economia rurale della nostra comunità. L’obiettivo attuale è farlo ripartire in chiave moderna, collegandolo alle peculiarità paesaggistiche e alle eccellenze eno-gastronomiche locali, in stretta connessione con tutti gli altri”.