Roma: prendevano soldi per seguire pratiche medico legali 5 persone ai domiciliari

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08/06/2018   14:20

Cinque persone sono state poste ai domiciliari dai carabinieri di Roma nell'ambito di una indagine denominata 'Privilegio'. Per gli indagati, fra i quali due medici,le accuse vanno dalla corruzione, alla falsita' ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, giustificazione dell'assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o falsamente attestante uno stato di malattia, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati. L'attivita' investigativa e' stata avviata a seguito della denuncia presentata da un Vigile del Fuoco in quiescenza nei confronti di un impiegato civile presso il Dipartimento Militare di Medicina Legale di Roma, il quale, nell'esercizio delle sue funzioni, gli aveva proposto di ottenere il trattamento pensionistico privilegiato in cambio della corresponsione del 35% degli arretrati, che sarebbero stati conseguiti a partire dall'anno 1995. Nel corso delle indagini, sviluppate anche con attivita' tecnica e dinamica, e' emerso che l'uomo in concorso con un ex dipendente del Ministero dell'Economia delle Finanze (ora in pensione) ed un militare in congedo, ha indebitamente ricevuto da militari delle Forze Armate cospicue somme di denaro, in alcuni casi anche decine di migliaia di Euro, come corrispettivo per gli interventi realizzati dal medesimo nell'ambito dei procedimenti amministrativi sanitari finalizzati alla concessione di benefici medico-legali di vario genere.

La perizia medico-legale disposta dalla Procura di Roma ha accertato che i suddetti benefici erano comunque spettanti ai richiedenti. L'attivita' investigativa condotta dai Carabinieri di Via In Selci ha consentito di accertare inoltre che una coppia di coniugi, rispettivamente Colonnello medico dell'E.I. e dirigente medico presso il Ministero della Salute, hanno predisposto della falsa documentazione medica attestante patologie insussistenti a carico dei loro assistiti, al fine di ottenere i citati benefici medico legali ovvero di conseguire indebiti indennizzi nell'ambito di polizze assicurative. La dirigente medico, in concorso con il proprio medico di famiglia, ha altresì giustificato la sua assenza dal servizio con certificazioni mediche false o falsamente attestanti uno stato di malattia in giornate in cui ha svolto attività' professionale privata retribuita, accompagnando presso commissioni mediche pubbliche propri pazienti. Risultano indagati in stato di libertà', per reati analoghi a quelli sopra specificati, ulteriori 23 soggetti.