Palestrina: 'Li Romani in Russia' nella trasposizione di David Marzi
Conto alla rovescia per l'anteprima assoluta dello spettacolo "Li Romani in Russia" diretto ed interpretato da David Marzi che debutterà sabato 16 giugno a Palestrina, presso l'Auditorium "Giovanni Pierlugi", in via delle Monache.
Formatosi alla prestigiosa Accademia "Silvio D'Amico", il giovane prenestino David Marzi si è distinto alternando nelle sue esperienze musical teatrali e prosa, ha lavorato con la nota 'Compagnia della Rancia', con Marco Taliani e Lella Costa in teatro; ha provato la sua versatilità passando dalle operette classiche alla commedia fino al teatro drammatico e contemporaneo. Marzi ha avuto inoltre ruoli nel cinema guidato dal celebre regista Massimiliano Bruno.
Abbiamo incontrato l'artista per conoscere curiosità del dietro le quinte dello spettacolo che andrà in scena questo sabato alle ore 21:00 nell'accogliente Auditorium prenestino (ingresso Euro 5,00).
David, come è nata l'idea di realizzare questo spettacolo?
Anni fa, quando frequentavo la 'Silvio D'Amico', ho portato una riduzione minima del testo 'Li Romani in Russia' al festival 'Contaminazioni', perchè lo vidi proprio qui a Palestrina ad una lettura che fecero all'Auditorium a cura di Marcello Teudonio che si è occupato della rilegatura di questi splendidi appunti di Elia Marcelli, facendone un libro. In seguito la stessa riduzione l'ho proposta all'inaugurazione dell'associazione New Movieclub raccogliendo ampi consensi dal numerosissimo pubblico e così l'idea di realizzarne uno spettacolo ha continuato a ronzarmi in testa finchè, proprio poco tempo fa, dopo aver partecipato alla bellissima commemorazione e rievocazione itinerante dedicata agli '11 Martiri', tenutasi nella nostra Città a cura della compagnia teatrale 'Allegra Brigata', ho deciso di portarlo in scena perchè mi sono reso conto che la memoria storica è un valore molto sentito. Ci tengo a ringraziare Poerio Lulli per tutto l'aiuto che mi sta dando per la realizzazione dello spettacolo nell'Audiorium.
L'idea è nata a Palestrina e, dopo tanto tempo, hai scelto di portarla in anteprima nazionale qui in Città: quali sono le tue sensazioni ed emozioni?
Sono molto felice perchè è un omaggio che facciamo, da prenestini, alla città di Palestrina. Personalmente, dopo aver recitato in tutta Italia con tante produzioni, purtroppo finora non avevo mai potuto fare qualcosa per il mio territorio. Invece in questo periodo ho avuto la gioia di prendermi del tempo per dedicarmi a questo progetto.
Come hai scelto di strutturare lo spettacolo?
Sarò in scena come unico attore protagonista insieme a due musicisti, sempre di Palestrina: il pianista Livio Calabresi e la violinista Elisabetta Paolini. L'allestimento che portiamo in scena sabato 16 è un mezzo miracolo perchè lo abbiamo organizzato in sole due settimane, proprio sull'onda dell'entusiasmo e della volontà di valorizzare la memoria storica. Stiamo scrivendo musiche originali e canzoni inedite in romanesco, quindi come se fosse un sonetto del Trilussa o del Belli, proprio per ricreare quelle atmosfere, recuperando la tradizione musicale popolare non solo romana, ma in generale di tutta l'Italia. E poi si tratta di un vero e proprio omaggio che facciamo al testo.
Qual è la durata dello spettacolo in questa tua versione?
Dura circa un'ora e 25 minuti in cui ho cercato di seguire il percorso professionale che ho fatto in tutti questi anni nei vari musical, quindi ho provato a riportare le mie esperienze di prosa e di musical in questo spettacolo, in questa sorta di teatro-canzone di narrazione anche molto cantato.
David, a quale pubblico si rivolge lo spettacolo?
Sicuramente gli adolescenti che stanno studiando la storia, per conoscerne la vera profondità, perchè questa è una pagina della nostra storia drammatica che non vedo divulgata a dovere, forse perchè è talmente tanto drammatica che si prova disgusto nel divulgarla. Invece penso che la storia vada conosciuta ed affrontata provando quelle emozioni. Lo spettacolo si rivolge poi dalla fascia degli adolescenti fino a tutti gli adulti. Sono contento perchè verranno anche delle persone che hanno sentito questi racconti dai loro nonni che hanno partecipato alla Campagna di Russia.
Rispetto allo spettacolo, qual è il messaggio che, secondo il tuo parere, è importante custodire?
Il messaggio che attraverso il testo mi arriva con forza è che i soldati sono l'ultima ruota del carro tenuto da mani invisibili di persone che stanno in stanze dorate e che giocano e fanno propaganda sulla pelle anche dei propri soldati. Queste azioni e missioni poi vengono vendute come oro. L'altro messaggio importante è che l'antifascismo è un valore. Per quanto noi abbiamo visto tanti film sulla guerra, la guerra vera è sempre peggio di quello che pensiamo o possiamo mai immaginare.
Qual è stata per te la sfida più interessante nell'entrare nel tuo duplice ruolo di regista e attore?
Sicuramente al livello di energia, la sfida più forte è stata tentare di trovare un linguaggio comune tra testo e musica, una scelta che potesse non annoiare lo spettatore. Anche trovare il giusto equilibrio tra momenti tragicomici e momenti molto toccanti e commoventi. Da attore, la sfida più grande è stata tentare di ridare, nel modo più rispettoso possibile del testo, le immagini che vengono evocate dal testo, senza troppo metterci del mio, ma essendo il vero tramite tra testo e pubblico, proprio dando una interpretazione totalmente al servizio dell'opera.
La Redazione de La Cicala invita tutti i lettori ad intervenire sabato 16 giugno alle ore 21:00 presso l'Auditorium "Pierluigi" a Palestrina.
Alessandra Battaglia