Inaugurato a San Vito il percorso nel verde dedicato alla Memoria
Domenica scorsa, data dedicata al giorno del Ricordo, il Comune di San Vito Romano ha inaugurato, alla presenza di autorità e cittadinanza, il “Sentiero della Coscienza”, un percorso nel verde de ‘La Macchiarella’, parco nel cuore del paese. Il sentiero, idealmente bidirezionale, si articola in tre tappe rispettivamente commemorative delle vittime innocenti dell’Olocausto, delle Foibe e di tutti i totalitarismi.
“Le tre epigrafi”-ha dichiarato il Sindaco di San Vito Maurizio Pasquali- “ricordano a tutti coloro che trascorreranno del tempo nel parco sanvitese le vittime innocenti del XX secolo. Saranno testimonianza integrata nell’ambiente naturale del bosco e richiameranno la coscienza affinché si evitino per il futuro perché questo è quello che lasceremo alle prossime generazioni. Abbiamo scelto un posto di queste di pace dove le mamme portano i figli a spasso e percorrendo o ricordando misfatti della storia.”
Alla cerimonia, oltre ad un bel gruppo di concittadini, erano presenti il comandante della Polizia Municipale Gianni Proietti, il sindaco di San Vito Maurizio Pasquali, il suo vice Claudio Ruggeri, molti esponenti della Giunta sanvitese tra cui l’assessore alle Politiche Scolastiche Irene Canini ed il giovanissimo sindaco dei ragazzi Francesco Nini.
“La prima tappa celebra le vittime dell’Olocausto” dichiara il Primo Cittadino e aggiunge: “Non c'è bisogno di parole per ricordare la grande offesa per l'umanità perpetrata dai nazisti che hanno trucidato un intero popolo massacrandolo. Noi, come Amministrazione, vogliamo tenere in mente questo bruttissimo evento affinché non accada più”. Si prosegue attraversando il viale fino alla seconda tappa: “Ci sono anche altri olocausti più tenuti nel silenzio che è un altro delitto che si aggiunge a l'olocausto. Siamo partiti con la Shoà strage celebrata giustamente tantissimo, tanto che i luoghi di quelle stragi sono mete di pellegrinaggio per scolaresche e cittadini che apprezzano il valore della memoria storica per non dimenticare e non ricadere nello stesso errore.
Però nel mondo ci sono altre vittime ne sono altri nascosti, cominciò lo zar proseguirono i governi fino al ’57. La storia non ne parla molto, come fosse una memoria offuscata, invece nei fatti si tratta di due milioni e mezzo di prigionieri deportati al freddo della Siberia e destinati a morire di stenti. Vittime armene sterminate con l'intenzione di eliminare una etnia costringendoli in percorsi improbabili verso le prigioni: nel viaggio ne morirono tantissimi. Qualunque totalitarismo abbia fatto male all'umanità deve essere combattuto e respinto. Chissà quante vittime ci sono anche oggi, magari nei paesi africani, vittime non dichiarate eppure sappiamo esistenti. Con questa cerimonia di oggi noi, a nome del Comune di San Vito, ci auguriamo per i nostri figli e nipoti, anch’io sono neo-nonno del piccolo Carlo, che si abbia memoria di tutti questi errori. Perché la vita di ogni uomo è preziosa e non può essere offesa o lesa in nome di un’ideologia. Non ci sono ideologie buone o cattive, valgono solo quelle rispettose dell'umanità.”
“Solo nel 2004 lo stato italiano ha riconosciuto l'accaduto nelle Foibe e al popolo istriano per 60 anni, credo per un calcolo politico, si è taciuto. Sono stati massacrati brutalmente, legati con un filo di ferro affinché l'uno trascinante l'altro nelle cavità carsiche; per decenni abbiamo fatto finta di dimenticare, si stima siano stati 12 mila morti ma nessuno è in grado di contarli, altri dati riferiscono i numeri degli altri spaventati dal fenomeno, 350 mila sono stati costretti a lasciare le loro terre e a venire sul suolo italiano. Ci sono film che raccontano l'esodo di questa povera gente convinta di poter tornare un giorno e infatti aveva lasciato al tristemente noto magazzino 18, cantato su famose note, tutti i propri beni ed oggetti, ammucchiati con la speranza di tornare.
La memoria di questi fatti riguarda noi italiani. Furono le ideologie cieche e sorde a tentare lo sterminio di un pezzo del nostro popolo. Questo è il tributo che come Giunta vogliamo offrire. Oggi, 10 febbraio, è la giornata del ricordo noi li accomunano affinché tutti le vittime dei totalitarismi siano un monito”. Questa la dichiarazione del Sindaco Pasquali di fronte all’ultima tappa del percorso commemorativo e conclude: “Abbiamo scelto di creare questo percorso proprio in questo luogo di pace immaginando che le mamme e i familiari dei bambini che vengono sempre in questo parco, possano trovare lo spunto per pensare e riflettere su come la coscienza offuscata di qualcuno ha permesso simili eventi terribili.
A nome di tutta la Giunta –prosegue Pasquali- voglio augurarmi che sia un monito affinché episodi del genere non si verifichino più. Domando a Francesco Nini, Sindaco dei Ragazzi, cosa ne pensa perché magari a scuola, anche a noi, hanno insegnato tante cose, ma non sempre si parla di questi fatti terribili”. “Si, penso che è importante” annuisce, misurato ed efficace, il piccolo Francesco, proprio a lui il sindaco Pasquali ha affidato il compito di scoprire, con un gesto sicuro e concentrato, le lapidi commemorative. E infatti, simbolicamente nelle piccole mani di Francesco, emblema delle giovani generazioni, c’è il futuro di cui è parte essenziale la memoria storica ed il ricordo, per non commettere nuovamente gli atroci errori del passato.
Alessandra Battaglia