Il “Cometa Off” ospita “La strategia del colibrì”
Debutta domani, lunedì 6 maggio il Teatro “Cometa Off” di Roma “La strategia del colibrì”, favola moderna che risponde alla distanza della politica dei poteri occulti, dei meccanismi tradizionali con la forte e calda umanità di due persone comuni.
Lo spettacolo porta in scena il rapporto tra due donne nelle quali tutti possiamo riconoscerci e attraverso le quali fronteggiare il corrosivo senso d’impotenza che ci pervade di fronte alla durezza e alla apparente mancanza di risposte dell’epoca attuale.
Frutto della sapiente penna drammaturga di Roberta Calandra, “La Strategia Del Colibrì” è un testo delicato ma dalle radici umane profonde, caratteristiche che hanno conquistato il regista Massimiliano Vado. La fiducia nell’essere umano nonostante le sue diversità è la bussola che conduce lo spettatore per una strada sotterranea che giunge fino alla consapevolezza di una nuova determinazione.
Nel corso dello spettacolo gli spettatori vivono la ricerca della pace attraverso un alternarsi di lotte, riflessioni e risate. Sul palco le attrici Barbara Mazzoni e Valentina Ghetti trasportano tutta la loro dirompente energia per catturare lo spettatore che si troverà a sorprendersi nell’identificarsi, a fasi alterne, nell’una o nell’altra. A fare da collante tra le due sarà un inedito Livio Beshir nei panni di un sorprendente Barack Obama.
Se infatti al centro della piece ci sono due personaggi femminili l’una l’opposto dell’altra -Paola assistente del sindaco della città, Cloé organizzatrice di eventi- in realtà le vere protagoniste sono le ideologie politiche diverse, caratteri e sensibilità incompatibili, vite private agli antipodi, eppure costrette ad affrontare una situazione che le metterà alla prova con la propria reciproca umanità.
Si inserisce in questo scenario la figura politica del misterioso “Presidente”, sarà lui, in piena notte, a convocarle per organizzare i dettagli di un convegno che dovrebbe cambiare le sorti dell’umanità. I più importanti capi di stato parteciperanno ad un summit internazionale che coinvolgerà inoltre le figure religiose e scientifiche più note al mondo. Sarà un incontro per dialogare sulla pace a mettere fianco a fianco due poli opposti forieri di scintille. E’ così che ha inizio un rapporto conflittuale e intenso: le due donne si odieranno, si metteranno in discussione, si compatiranno, avranno devastanti crisi isteriche, si rinnegheranno, si riconosceranno, si consoleranno a vicenda in un alternarsi continuo tra il pubblico e il privato.
Come sono finite in quel luogo? E perché proprio loro due? E chi è questo misterioso “Presidente?” E se durante l’organizzazione di uno dei più decisivi incontri mondiali dovessero venire casualmente alla luce documenti privati in cui sono spiegati inconfessabili segreti di stato? Liste proibite e ricerche scientifiche nascoste? E se in gioco ci fosse addirittura la presentazione di una coppia di misteriose creature, provenienti addirittura dall’antico continente scomparso di Lemuria? Chi è questa entità definita per brevità semplicemente “L’essere”?
A presentare lo spettacolo saranno le parole ed i punti di vista del regista Massimiliano Vado e dell’attrice Barbara Mazzoni.
Il regista Massimiliano Vado, noto per l’esperienza e professionalità maturata tra cinema, teatro e tv, dichiara: “Sono sempre più convinto che il circolo vizioso iniziato dal teatro pirandelliano e proseguito, poi, con la psicanalisi, stia tornando al suo punto di origine e restituisca agli autori di testi la limpidezza di una analisi, senza bisogno di terapie e medicinali. Assodato che per fare il regista è necessario più saper interpretare il testo, soprattutto se l’autore è ancora vivente, e le dinamiche umane in esso contenute, che saper programmare una console luci con controller dmx, spesso ci si pone davanti ad un nuovo allestimento con la smania di volerlo per forza scavare a fondo, carpendone i segreti più nascosti. Per far si che ciò accada, non trascurando la purezza dell’opera d’arte, ci si immerge placidi in un labirinto psicoanalitico riguardante le pieghe di ogni personaggio, anzi del respiro di ogni personaggio, capace di tormentarti per mesi.
È una tortura emotiva che solo i registi conoscono a fondo. Piacevolmente si scopre che i disegni del mondo appartenenti al testo, e in questo caso a ‘La Strategia del Colibrì’, oltre che ai suoi personaggi, sono la proiezione di un mondo migliore, sono le parallele sintetiche di un pensiero maturato per anni, la slavina sentimentale partorita dalla montagna di studi, una complicazione infinita creata per sentirsi meno leggeri ma per riempire un pezzo di sé.
Quindi il compito del regista è portare sulla scena un pezzo dell’autrice: un rene, un occhio, un ventricolo o anche solo un piede, non importa quale, purché sia il pezzo che di cui il testo ha riempito le mancanze universali. Trascendere le proprie strategie e immolarsi per entrare nella testa della Calandra, così come successe a John Malkovich in un film difficile da dimenticare. Per mettere in scena questa strategia politica e sociale bisogna che il deus ex machina sia l’autore anche se non c’è, che se ne percepisca l’odore anche a chilometri di distanza. Se poi le luci siano rosse o blu, secondo me, non importerà a nessuno”.
Barbara Mazzoni - attrice romana di teatro e tv, nota nei ruoli brillanti, si definisce completa e completamente innamorata della tragedia che spera sia il suo prossimo impegno- illustra così il suo ruolo nello spettacolo:
“Nello spettacolo sono una donna orientata politicamente a destra e vesto i panni di una seduttrice con tanti segreti e lati oscuri che poi verranno a galla. Il caso vuole che dovrò organizzare un importante evento con capi di stato e maestri spirituali. Ma sarò obbligata a lavorare con una donna opposta a me in tutto: una control freak di sinistra compulsiva, riformatrice ed ex hippie. Quello che mi piace dello spettacolo è che si tratta di una commedia grottesca ma vera”.
Barbara, quali sono, a tuo giudizio, i punti di forza dello spettacolo?
“Sicuramente l’intelligenza del testo scritto con profonda sensibilità e lucida follia da Roberta Calandra; questi aspetti, grazie alla regia pazza e surreale di Massimiliano Vado sono stati resi ancora più surreali e dinamici. Altro punto di forza è la professionalità dei miei colleghi attori Valentina Ghetti e Livio Beshir, uomo della televisione italiana; insieme creiamo un trio esplosivo, umano e dinamico. Tutto nasce dal fatto che ci mette lì un direttore che ci vuole insieme per un oscuro segreto che svelerà solo alla fine; lui muove i fili di queste sue donne sempre più disperate nell’affrontare questo compito assurdo”.
Barbara, cosa ti ha convinta ad interpretare il ruolo? Ci sono differenze o analogie tra te e la donna che interpreti?
“Ho accettato questo testo perché è nato con me tempo fa e la sfida è per me essere una donna dura calcolatrice, a tratti cattiva, con segreti oscuri il contrario di come sono io nella vita. La cosa in comune in realtà è la fragilità che lei cela dietro tutto questo quella fragilità e la sua umanità ed è la stessa che io ho”.
“La strategia del colibrì” vi aspetta al Teatro “Cometa Off”, in Via Luca della Robbia 47, Roma, il 6, 7 ed 8 maggio sempre alle ore 21:00.
Alessandra Battaglia