Acqua: il tesoro più grande. Gentiloni in Campidoglio:«Gli amici americani tornino sui loro passi»

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24/10/2017   23:21

Più dell’oro, più del petrolio, soltanto nell’acqua si trova la vera esigenza della vita.
Esperti di varie discipline (politica, economia, medicina, climatologia e scienze sociali) già da tempo sostengono che i mutamenti climatici e la progressiva desertificazione, col tempo porteranno a vere e proprie “guerre per l’acqua”, soprattutto nelle aree più povere del nostro pianeta, se non si interviene alla svelta e in maniera efficace per risolvere un’annunciata catastrofe. L’acqua è un bene che non va sprecato, soprattutto da chi ce l’ha. Per questa ragione i governi occidentali stanno adottando delle misure anti-spreco.
La situazione italiana è piuttosto problematica, ma il nostro Governo ha stanziato quattro miliardi e mezzo per la riduzione delle perdite dalla rete idrica del Paese.
Nella legge di bilancio inoltre è stato inserito un piano contro la siccità per favorire l’accumulo di duemila bacini di piccole e medie dimensioni.
In Italia piove raramente, quando succede, spesso si tratta di un’alluvione che crea i guai del dissesto idrogeologico, perciò è importante risparmiare questa importante risorsa.
Di misure anti-spreco e del piano anti-siccità ha parlato il Primo Ministro Paolo Gentiloni nel convegno organizzato dal Ministero dell’Ambiente “I grandi fiumi del mondo s’incontrano” in corso di svolgimento in Campidoglio fino al 25 ottobre: «Tuttora la scarsità d’acqua è una delle grandi questioni ambientali globali. Ottocentomila persone al mondo non hanno accesso all’acqua potabile, poi ci sono problemi che negli ultimi trent’anni sono andati emergendo: quelli determinati dall’impatto dei cambiamenti climatici e le conseguenze che essi hanno, come rischi, tensioni e guerre sui flussi migratori». A proposito del fenomeno migratorio il premier ha aggiunto: «Parliamo spesso di flussi migratori che arrivano nel nostro continente, ma non dimentichiamo che queste dinamiche ambientali riguardanti .
fiumi e laghi producono grossi flussi interni di migranti. Ricordiamo il Lago Ciad in Africa, dove ci sono stati due milioni e mezzo di sfollati. Ci sono rapporti che evidenziano il legame tra crisi idrica e minacce terroristiche, crisi ambientale e l’emergere di Boko Haram in quella zona. L’Italia ha contribuito per il risanamento del lago dando al Ciad 10 milioni in due anni».
Poi Gentiloni ha citato Papa Francesco: «c’è un’espressione usata dal papa: “Globalizzazione della responsabilità”. Condividiamo una responsabilità se vogliamo affrontare problemi di questa portata. Questa responsabilità comune si traduce soprattutto nella difesa e nell’attuazione degli Accordi di Parigi sul clima. Sappiamo che la loro conclusione non è di per sé risolutiva, ma bisogna essere consapevoli della loro importanza, che non bisogna fare passi indietro e che bisogna partire da lì». Continuando a parlare degli Accordi di Parigi, il Capo del Governo ha lanciato un invito a Donald Trump dicendo: «Ci auguriamo che i nostri amici americani tornino sulle loro decisioni».
Gentiloni si è molto soffermato sulla necessità di «un lavoro di continua attuazione degli Accordi di Parigi, per consentire in particolare ai paesi meno sviluppati di fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico, con l’impegno anche finanziario dell’insieme della comunità internazionale. Quest’impegno deve confermarsi anno dopo anno».
Agire politicamente è mantenere fede agli impegni dunque. Vivere nell’ottica dell’anti-spreco, si è detto nel corso della conferenza, è anche ricordarsi di chiudere il rubinetto delle nostre case per non lasciare che l’acqua scorra a vuoto.