Bert Stern, L'ultima Marilyn
Non sarà stato il primo a fatografarla, ma di certo fu l'ultimo. Nel luglio 1962, nel giro di tre sedute, il giovane Bert Stern riuscì a cogliere un ritratto sfaccettato di una insolitamente rilassata, giocosa, vicina e diretta Marilyn Monroe. Poche settimane dopo morì. Quello che era stato pensato come un omaggio di otto pagine alla star del grande schermo su Vogue, divenne il suo elogio funebre, passando alla storia come Marilyn, l'ultima seduta.
Ma forse non tutti sanno che le foto più famose sono proprio quelle con la croce sui provini, quelle cancellate da Marilyn stessa. Quando Stern vide le foto scartate, segnate col pennarello indelebile, ovviamente non ne fu contento. Anzi, andò su tutte le furie, sopratutto quando si accorse che i negativi erano graffiati con uno spillone per capelli. Solo in seguito si rese conto che "non aveva cancellato solo le mie fotografie, aveva cancellato se stessa". Due giorni dopo, a casa di amici, Stern apprende dalla televisione che Marilyn si è tolta la vita. E le foto? Interruppero la stampa il fine settimana. Composero un nuovo titolo e un nuovo testo. Il "tributo" divenne l'"estremo tributo a Marilyn" che si chiuse sull'ultimo ritratto di di Bern Stern. In seguito il servizio fu venduto alla rivista Eros, ma fu giudicato troppo audace per l'epoca e costò un'incriminazione e una condanna all'editore per diffusione di materiale pornografico - "L'ultima cosa che la rivista intendeva fare" (David Hillman).
Gianni Alfonsi