Colleferro in marcia verso il Comune per: «rifiutiamoli»
Dopo le promesse, non ancora mantenute, da parte del Comune e della Regione, la città scende di nuovo in piazza per manifestare contro la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Accade questo pomeriggio: Colleferro, che ospita due inceneritori, un cementificio e la discarica più grande del Lazio dopo quella di Malagrotta, non ne può più delle esalazioni tossiche e di tutti i problemi collegati alla presenza di tanti rifiuti all’interno del proprio comune.
Già l’estate scorsa, per spegnere i cori di protesta (i cittadini manifestarono l'8 luglio), l’Assessore all’Ambiente Mauro Buschini, facendosi portavoce della Regione Lazio, annunciò la volontà di cambiare strategia sullo smaltimento dei rifiuti rinunciando ad incenerirli. Ma all’annuncio non seguì alcun atto amministrativo concreto. Il Comune di Roma (l’Ama possiede il 40% del capitale della EP Sistemi e gestisce anche uno dei due inceneritori), per voce dell’Assessore alla Sostenibilità Ambientale Giuseppina Montanari, promosse un “Piano per la riduzione e la gestione dei materiali post-consumo di Roma Capitale 2017-2021”, che punta a portare la raccolta differenziata al 70% e non prevede l’utilizzo degli inceneritori, tuttavia l’estate scorsa la giunta capitolina votò per il trasferimento e il revamping (“rigenerazione”) dei rifiuti a Colleferro. Intanto, Anche Gregorio Narda di Lazio Ambiente, ha fatto sapere che da gennaio 2018 la sua società gestirà soltanto gli inceneritori. Quindi rimanda la soluzione della questione, anche perché Colleferro e i comuni limitrofi hanno deciso, con l’emanazione delle delibere, di consorziarsi e gestire autonomamente i servizi di raccolta e di pulizia delle strade, con l’intenzione di dotarsi poi di una propria rete d’impianti.
Di fronte a una situazione tanto confusa e contraddittoria gli abitanti di Colleferro alle 15.00 si raduneranno nel quartiere Murillo e marceranno in corteo da Corso Turati alla volta del palazzo comunale, perché per loro la situazione è divenuta insostenibile.
Lo slogan “Rifiutiamoli”, nasce dalla volontà dei manifestanti di impedire il passaggio dei camion di spazzatura diretti alla discarica. L’azione di protesta mira a costringere la Regione Lazio a cambiare idea sulla possibilità di una nuova autorizzazione ventennale alla società Lazio Ambiente per continuare a bruciare 230 mila tonnellate di rifiuti l’anno.
Gli inceneritori attivi (autorizzati nel 2009 e in funzione fino al 2019) producono combustibile da rifiuto che serve ad alimentare a energia elettrica gli impianti stessi, altre industrie della zona e alcune utenze domestiche, tuttavia, secondo i cittadini, ciò non basta a compensare la perdita in termini di salute e salubrità dell’aria.
Colleferro, insomma, attende una soluzione reale al problema.