Tenta di ucciderla a picconate, madre barricata in casa da 20 giorni
Sembra la trama di un film come Shinning, ma accade nella realtà.
Il fatto accade a Roma, al quartiere Eur: un uomo affetto da disturbi psichici tenta di uccidere la madre a colpi di piccone. Lei si barrica in casa per paura per 20 lunghissimi giorni. Lui cerca di prenderla, ma lei scappa e si rifugia in tutte le stanze che può raggiungere. Intanto il figlio, armato sempre di piccone, distrugge tutto ciò che ha intorno: muri, porte, finestre, perfino l’auto di una vicina di casa. La donna è barricata in casa terrorizzata e i locali sembrano essere stati devastati da un terremoto.
L’uomo, di 20 anni, dorme in auto, sotto la casa della madre che conosceva già i raptus che coglievano il figlio, ma che mai prima d’ora si erano manifestati con tanta ferocia. Lui era stato da poco scarcerato dopo aver scontato l’ennesima condanna per stalking e danneggiamento, ma per la povera donna, ad ogni rilascio del figlio le cose peggiorano.
Il 12 novembre Andrea (questo il suo nome) era stato rilasciato e per sua madre l’incubo è ricominciato.
«Aiuto, mio figlio mi vuole uccidere!» ma il suo grido disperato resta inascoltato.
L’unica soluzione definitiva del problema sarebbe il ricovero dell’uomo in una struttura riabilitativa per problemi psichiatrici, ma non si trovano posti disponibili nel Lazio e questo tipo di ricovero può avvenire solo su base regionale. Nel Lazio, infatti, esistono soltanto 23 Rems (che hanno sostituito il ricovero in un ospedale psichiatrico). L’affidamento a una struttura riabilitativa era stato già disposto dal pm Vincenzo Barba, sia per tutelare la madre sia per curare il figlio, ma un posto libero non c’è. L’avvocato Alessandro Olivieri, che da anni porta avanti una battaglia per la madre e il ragazzo, ha già presentato una raffica di denunce.
Ma nel frattempo, di fronte all’agghiacciante realtà di disturbi mentali che si ripresentano ciclicamente, la donna è costretta a vivere nel terrore.